Le curve che fanno LA STORIA

OBBIETTIVO: QUALITÀ DEL DATO

Carba si è occupata dello smantellamento completo della preesistente pista prove, dalla fornitura dei materiali, delle modulazioni e movimentazioni terra, della realizzazione di un nuovo circuito ovale e della noise track per la misurazione del rumore emesso.

#INOSTRICLIENTI

Chi è PIAGGIO

Fondato nel 1884, il Gruppo Piaggio è il maggior costruttore europeo di scooter e moto e tra i principali player del settore a livello mondiale. 

Nel dicembre 2004 il Gruppo è entrato nel business delle moto con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi, e attualmente ha tre anime distinte: 2 ruote, scooter e moto da 50 cc a 1.100 cc, con brand quali Piaggio, Vespa, Aprilia, Moto Guzzi, Gilera e Derbi; veicoli commerciali leggeri, con Ape e Porter; divisione robotica con Piaggio Fast Forward, il centro di ricerca sulla mobilità del futuro con sede a Boston.

Piaggio è presente nel mondo con 7 Poli industriali e 7 centri di ricerca e sviluppo, tra i quali il fiore all’occhiello rappresentato dallo stabilimento di Pontedera. A partire dal 2003, proprio a Pontedera ha preso avvio un importante piano di sviluppo e innovazione, con nuove linee produttive e impianti, rifacimento del Museo Piaggio e un dipartimento di E-Mobity.

E il rinnovamento non si ferma: sempre in questa storica sede sorge infatti il nuovo proving ground Piaggio.

#SOSTENIBILTÀ #ESPERIENZASULCAMPO

6 AREE di intervento e lavori in 2 FASI

Il nuovo proving ground Piaggio si sviluppa nell’area sud ovest dello storico stabilimento Piaggio di Pontedera, sfruttando solo in parte il sedime del vecchio impianto, di cui a seguito di una valutazione iniziale è stato escluso il parziale rimaneggiamento o adeguamento: si è scelto invece di realizzare un nuovo tracciato in grado di ospitare qualsiasi tipo di test, evitando così gli spostamenti verso impianti esterni e la relativa impronta di CO2. I nuovi percorsi hanno richiesto a Carba il completo rifacimento dei sottofondi e, laddove necessaria, la stabilizzazione a calce del terreno. 

Il progetto di Dromo comprendeva sei zone di intervento (oval track, connection roads, handling, acceleration lane, noise track e slope hills) che, allo scopo di mettere in esercizio il nuovo proving ground nel minor tempo possibile coi suoi elementi fondamentali, sono state suddivise in due fasi dei lavori.

Requisiti SPECIALI e lavori a temo RECORD

La fase 1 dei lavori, comprendente oval track e noise track, si è svolta in due mesi ed è stata portata a termine nel luglio 2022, con ben 30 giorni di anticipo rispetto al cronoprogramma, che ne prevedeva 90, e la soddisfazione condivisa tra cliente, progettisti e impresa.

OVAL TRACK

Il circuito ovale, di andamento più regolare e simmetrico rispetto al vecchio tracciato, presenta due curve sopraelevate con pendenze trasversali variabili e transizioni di raccordo, e ha richiesto a Carba l’uso di mezzi cingolati e di caricatori per rifornire le vibrofinitrici.

NOISE TRACK

Situata all’interno del circuito ovale e utilizzata per misurare il rumore emesso dai mezzi con appositi microfoni ai fini dell’omologazione, l’area della noise track è stata realizzata secondo specifici requisiti normativi riguardanti la forma quadrata, i drenaggi e la distanza dagli ostacoli verticali. Le caratteristiche del mix pavimentazione, certificato in base alla norma ISO 10814:1996 sulla vibrazione meccanica, hanno richiesto una particolare attenzione in fase di stesa.

TECNOLOGIA e programmazione

PREPARAZIONE

Carba ha iniziato l’attività sul cantiere con la demolizione del circuito preesistente, per poi realizzare le nuove fondazioni stradali, le nuove curve paraboliche della oval track e tutti i parametri del fondo della noise track.

RIGENERAZIONE A FREDDO

Per questa fase dei lavori, eseguita con una Wirtgen WR, è stata studiata un’apposita miscelazione dei materiali dai laboratori in fase esecutiva. È stato necessario apportare sabbie dalla cava Carba di Bergamo e dei quantitativi di cemento e filler provenienti da Brescia, per miscelarli col materiale presente in sito, ovvero lo stabilizzato delle rocce basaltiche e il fresato proveniente dalla rimozione del vecchio circuito.

MACCHINE SPECIALI

In tutte le operazioni richieste dalla fase 1, Carba ha lavorato con macchine speciali di proprietà: una fresa Wirtgen W207 Fi con impianto satellitare Topcon per le demolizioni del vecchio proving ground; un dozer Liebherr 726 e un grader New Holland 106, entrambi con impianto satellitare; escavatori con impianti satellitari Trimble e Topcon, stabilizzatrice e rulli gomma-gomma; una finitrice cingolata dotata di allargamenti e longheroni longitudinali; due rulli, rispettivamente da 140 e 75 quintali. Per ottimizzare tempi e logistica è stato utilizzato anche un caricatore a noleggio e, nei punti delle curve paraboliche che non potevano essere raggiunti con quest’ultimo, si è fatto ricorso a un escavatore.

Intervista a Jarno Zaffaelli, fondatore e CEO di Dromo Circuit Design

Progetto PROVING GROUND Piaggio

Dromo Circuit Design è uno studio specializzato nella progettazione di autodromi e circuiti a livello internazionale. Al suo fondatore e CEO Jarno Zaffelli, che aveva già scelto Carba come general contractor per il Porsche Experience Center Franciacorta e il revamping del Cremona Circuit di San Martino al Lago, abbiamo chiesto di raccontarci le differenze fra la progettazione di un proving ground e quella di una pista destinata alla prestazione sportiva.

“Da un punto di vista costruttivo e della performance” ci racconta “è molto più difficile lavorare a un circuito prova. Quando si lavora su un circuito il cui fine è il test di prodotto, è necessario garantire condizioni di prova che restino immutate nel tempo: in altre parole, devo consentire al produttore di realizzare una prova tra un anno o due anni, nelle stesse condizioni in cui la realizza adesso”.

JARNO ZAFFAELLI

E le difficoltà, sottolinea Zaffelli, in un progetto come quello del circuito prove Piaggio di Pontedera, riguardano anche gli aspetti costruttivi oltre che progettuali“In primo luogo per la difficoltà di trovare, entro un raggio massimo di 100 km, i produttori e i materiali locali in grado di ottenere i mix speciali realizzati ad hoc, con le caratteristiche necessarie per le pavimentazioni” ci spiega. 

“E in secondo luogo per le inclinazioni laterali molto rilevanti: 18° (34-35%), con delle transizioni calcolate in modo tale da rendere difficile la costruzione con macchinari tradizionali”.

In presenza di un sfida così ambiziosa a livello costruttivo e realizzativo, chiediamo allora al CEO di Dromo Circuit Design che tipo di partner è Carba.

“L’interazione è stata molto stretta, a maggior ragione in corso d’opera. Carba è un’impresa che ha già lavorato con noi e conosce bene il nostro modo di lavorare: una volta iniziato il cantiere, il dialogo tra noi e i loro tecnici è continuo, anzi direi proprio quotidiano, anche perché ci sono soluzioni che vanno trovate giorno per giorno e siamo continuamente in monitoraggio”. 

Un vero e proprio gioco di squadra, quindi, che ha portato il contractor a lavorare sotto uno stretto controllo da parte dello studio-

 “I nostri tecnici hanno supportato costantemente Carba a livello di laboratorio, e noi stessi siamo intervenuti con misurazioni ed evidenziando eventuali anomalie geometriche o qualitative”.

Dromo Circuit Design ricostruisce attraverso scansioni laser gli as built di ogni lavorazione eseguita: “In questo modo” prosegue il CEO dello studio “teniamo monitorato lo stato di avanzamento sia a livello assoluto, cioè rispetto a quanto il cliente ha richiesto a noi e alla ditta appaltatrice, sia a livello relativo, ovvero ad esempio verificando che le tolleranze siano rispondenti ai criteri qualitativi da progetto”.

Questa metodologia di lavoro è finalizzata a ottenere la massima collaborazione reciproca tra studio e contractor in tempo reale, procedendo strato per strato, senza dover attendere la fine lavori per giudicare il risultato. 

“Ci muoviamo in questo modo con tutti i contractor” racconta. “La differenza è che Carba è un’azienda che ascolta molto e con cui si lavora in modo soddisfacente”.

L’imprevisto fa parte della quotidianità di qualsiasi cantiere, anche quando la squadra è affiatata come in questo caso. Cosa può andare storto nella realizzazione di un proving ground?

“Le difficoltà che si presentano in un cantiere come questo” ci risponde Zaffelli “possono anche essere indipendenti dal contractor o dai progettisti, ma puramente legate a fattori contingenti, come quelli meteorologici. Ad esempio, nel mese di luglio con Carba ci siamo trovati a dover asfaltare con temperature altissime, e questo ci ha obbligato a tenere un ritmo più basso di quello che avevamo previsto, perché il materiale non voleva saperne di raffreddarsi” 

KNOW-HOW E SPIRITO DI SQUADRA

Dagli autodromi ai PROVING GROUND

Impossibile sentir nominare il marchio Piaggio senza associarvi un qualche ricordo più o meno giovanile che profuma di divertimento, libertà e gioia: la stessa che proviamo noi di Carba dopo il completamento della oval track e della noise track del nuovo circuito prova del Gruppo a Pontedera. 

“Il cantiere del proving ground Piaggio” racconta il nostro amministratore delegato Mauro Carminati “ha rappresentato per noi un banco di prova ambizioso e dall’elevato tasso di difficoltà sotto vari aspetti, dalle pendenze di stesa, ma anche di preparazione e rigenerazione, ai requisiti particolari delle ricette per i mix pavimentazione”.

Questo aspetto ha richiesto un grande studio: “È stata una grande sfida” continua. “Anche per gli impianti produttivi, perché alcune delle miscele bituminose che abbiamo impiegato a Pontedera, soprattutto quella per la noise track, non sono utilizzate di frequente”.

Per le forniture, Carba si è affidata ad aziende del territorio per ridurre il più possibile le distanze: entro un raggio di 100 km per gli inerti e non oltre i 15 km per i conglomerati bituminosi: “non soltanto per ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni” spiega Carminati “ma anche per mantenere le temperature di mix così rigidi”. E proprio per la fornitura dei bitumi c’è un fornitore che merita una menzione speciale: “IGP Giuliani Piero Srl, un partner importante per questo cantiere”.

Il proving ground Piaggio è il frutto della terza collaborazione tra Carba e Dromo Circuit Design su un circuito. Facciamo allora il punto con Mauro Carminati su questa importante sinergia: “Loro hanno una grande esperienza nello studio delle miscele e delle metodologie di posa in questo tipo di opere” spiega “e noi siamo ben felici di assorbirla, mettendo a disposizione allo stesso tempo la nostra nell’uso delle macchine nei momenti decisivi. La mia presenza sul cantiere è stata continuativa proprio per questo”.

Carminati non ha dubbi: “La diversità è soprattutto logistica: per gli autodromi abbiamo in campo due o tre squadre per gli asfalti, mentre in questo caso ne avevamo solo una, al lavoro con una macchina speciale, ovvero la Voegele Super 1800-3i cingolata”.

Rimane in ogni caso una costante, che è il motore principale per Carba: “Anche questa volta proviamo un grande orgoglio per essere cresciuti e aver aggiunto conoscenze al nostro bagaglio tecnico” conclude Carminati “ricevendo feedback ampiamente positivi dalla Direzione lavori”.

"TUTTI GLI OPERAI E I MEMBRI DELLO STAFF TECNICO DI CARBA HANNO COMPRESO DA SUBITO LA DIFFICOLTÀ DELL'ESECUZIONE E MOSTRATO GRANDE CUORE NELL'AFFRONTARLA E SUPERARLA".

- MAURO CARMINATI-

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