Test perfetti per i PESANTI

Carba ha realizzato  l’intervento di manutenzione e ampliamento della pista di prova per veicoli pesanti di Iveco a Torino

#INOSTRICLIENTI

Chi è IVECO

Iveco è uno dei principali attori del settore dei trasporti a livello mondiale e ha stabilito una presenza globale sulla scena mondiale come produttore e fornitore commerciale nei più importanti paesi industrializzati e nei mercati emergenti.

L’infrastruttura produttiva di Iveco comprende 7 siti produttivi e 8 Centri di Ricerca e Sviluppo in Europa, Asia, Africa, Oceania e America Latina, oltre a una rete capillare di concessionari con 3.500 punti vendita e assistenza che supportano i clienti in oltre 160 Paesi.   

Guidata dal suo impegno per la sostenibilità e dall’attenzione per l’innovazione, Iveco ha aperto la strada del cambiamento per cinque decenni, lavorando a fianco dei suoi clienti, concessionari e partner. Insieme, hanno plasmato la storia del marchio e contribuito all’evoluzione dell’industria dei trasporti, dal passato al presente e al futuro.

#TECNOLOGIA #INVESTIMENTI #AMBIENTE

Iveco, da sempre un marchio attento all’innovazione e alla sicurezza, ha deciso di investire nella riqualificazione e nell’ampliamento delle piste di prova di Torino, dedicate ai test dei suoi veicoli pesanti. Un investimento strategico, nell’ottica di adeguare le piste anche a testare i sistemi ADAS (acronimo inglese che sta per Advanced Driving Assistance Systems, o sistemi avanzati di ausilio alla guida).

La progettazione dell’intervento è stata seguita allo studio Duomo di Reggio Emilia, mentre Iveco ha assegnato la realizzazione dei lavori al [Gruppo CARBA], che ha accettato la sfida di efficientare il cronoprogramma lavori, per ridurre al minimo i tempi di chiusura della struttura di testing; sfida accettata e compiuta, dato che i lavori si sono conclusi nei tempi previsti, 20 settimane, anche considerando i disagi della stagione invernale.

Un anello nuovo, ma non solo

L’intervento principale, previsto dal progetto di Dromo, è stato quello del rifacimento dell’anello veloce a tre corsie con interventi che puntano a una maggiore integrazione fra la pista anello veloce e il piazzale interno ad essa, rendendo la fruizione dell’impianto maggiormente articolata rispetto all’utilizzo odierno, compresa le creazione di corsie specifiche per i test dei sistemi ADAS.

In particolare, i progettisti hanno previsto l’inversione di marcia nell’anello, rispetto a quella precedente, per garantire un sufficiente tratto rettilineo per il test dell’AEB (Frenata automatica d’emergenza).

La prima fase dell’intervento è stata quella relativa alla demolizione di tutte le strutture esistenti, non solo le pavimentazioni ammalorate, ma anche una serie di manufatti in calcestruzzo presenti sui tracciati.

Successivamente il nostro intervento sugli asfalti si è articolato su tre tipologie di posa, scelte in base allo stato della pavimentazione e del sottofondo e ha interessato l’intera superficie dell’anello e quella del piazzale centrale, previa rimozione delle pavimentazioni ammalorate:

  • il rifacimento dello stato di usura e del binder, per uno spessore di circa 12 cm
  • il rifacimento dello stato di usura, del binder, della base legata e della sottofondazione per uno spessore di 37 cm
  • il rifacimento dello strato di usura direttamente sull’esistente.

In fase di preventivazione [CARBA] ha proposto una miglioria tecnica, approvata da Committenza e Progettista, che ha previsto la realizzazione dello strato di fondazione dei nuovi tratti di pista in “Ecobase” ossia asfalto ottenuto con rigenerazione a freddo del materiale fresato in sito e riutilizzato dopo opportuna rilavorazione mediante emulsione di bitume e cemento al momento della stesa o sabbia e leganti alternativi.

Questo approccio ha garantito notevoli vantaggi a Iveco dal punto di vista dell’impatto ambientale della nuova pista, dato che ha comportato minori costi inerenti allo smaltimento del materiale fresato in discarica, la riduzione del traffico di mezzi pesanti da e per il luogo delle lavorazioni e anche internamente al circuito di prova, la sostenibilità ambientale in quanto vengono eliminati i consumi di gas e elettricità propri dei processi a caldo e, a seconda della scelta del mix design, la riduzione dell’impiego di inerti naturali.

L’inversione del senso di percorrenza della pista ha, inoltre, comportato la realizzazione di una serie di interventi accessori, come il riposizionamento e rifacimento della segnaletica verticale e orizzontale, l’inversione del senso di sovrapposizione delle lame di tutti i guardrail, la demolizione degli attuali muri di contenimento in c.a. in opera con la loro sostituzione con new jersey prefabbricati.

ILPROGETTISTA

La progettazione dell’intervento di revampig della pista Iveco è stata seguita da Jarno Zaffelli, fondatore e CEO dello Studio Dromo di Reggio Emilia, specializzato nel design di autodromi con all’attivo numerosi interventi in tutto il mondo.

Gli altri interventi

Oltre all’intervento sull’anello principale, comprensivo di collegamento con il piazzale interno, ci siamo occupati di tutte le altre opere destinate ad ospitare test specifici: Brake Test, Aeb Test, Ccftap Test e Slopes.

1. Pista Brakes Test

Anche per la pista di test dei freni, è stato cambiato il senso di percorrenza, rifatto il manto in asfalto e sono state riposizionate sia le barriere guardrail d’ingresso e di uscita a quest’area, per disegnare angolature più consone al nuovo verso di percorrenza.

2. Pista AEB TESTS

Su questa pista si simula un frenata in presenza di manichini ostacolo, che i sistemi elettronici di supporto alla frenata dovranno evitare di impattare, riducendo i danni ad un eventuale pedone nella vita reale. In questo caso [CARBA] ha rifatto il piazzale, cambiando la quota mediante l’apporto di un considerevole quantità di terreno, per evitare i precedenti repentini salti di quota altimetrici.

3. Slopes

Particolarmente interessante la riasfaltatura delle otto rampe della collina, con rimozione dell’asfalto esistente e successiva nuova stesa che ricalchi le attuali pendenze, che vanno dall’8%, al 10%, 12%, 18%, 30%, 40%, 50% e fino al 60%. Tecnicamente complessa la stesa dell’asfalto che abbiamo dovuto realizzare procedendo dal basso verso l’alto e ha richiesto l’uso di un carro ponte per l’ancoraggio ed il tiraggio della vibrofinitrice e del rullo comparatore in salita.

INTERVENTO DI MAURO CARMINATI

Al servizio dell’innovazione

Mauro Carminati, amministratore del gruppo [CARBA], commenta così l’intervento della pista di prove di Iveco a Torino: “La realizzazione del revamping completo dell’impianto torinese che Iveco utilizza per il test delle nuove tecnologie e dei suoi nuovi camion, è stata per [CARBA] una importante occasione per spingere in alto l’asticella della qualità realizzativa. In collaborazione con lo Studio Dromo, siamo riusciti a garantire al cliente non solo il rispetto dei tempi previsti dal cronoprogramma, ma anche una serie di migliorie tecniche nella posa e fornitura dei pacchetti di pavimentazione, pensate per aumentare la vita utile delle piste (che ricordiamo sono sottoposte a test con veicoli pesanti e quindi a forte usura), ma anche a ridurre contestualmente la carbon footprint del cantiere, un elemento questo apprezzato dai Committenti più attenti all’ambiente come è appunto Iveco”.

Prosegue Carminati:“Come gruppo [CARBA] stiamo sempre più puntando, oltreché ovviamente sulla qualità realizzativa dei nostri cantieri, anche su un’ottica consulenziale a 360° per i nostri clienti; la nostra esperienza nel settore degli asfalti per applicazioni estremamente specifiche e impegnative ci consente di proporre soluzioni migliorative, soprattutto appunto dal punto di vista delle prestazioni delle pavimentazioni nel tempo e della riduzione dell’impatto ambientale delle opere che contribuiamo a realizzare. Un doppio fattore di vanto, di cui andiamo fieri e che continueremo a sviluppare in futuro”.

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