Sotto il segno dell'ADRENALINA e della SICUREZZA

UNA VISIONE PiÙ AMPIA

Carba ha realizzato per conto di Cremona Circuit il revamping della pista del circuito di San Martino al Lago, occupandosi anche della pista di kart e del potenziamento degli spazi ricettivi esterni

#INOSTRICLIENTI

Chi è CREMONA CIRCUIT

[Cremona Circuit srl] è la società proprietaria del Cremona Circuit di San Martino al Lago, in provincia di Cremona. Gestisce anche gli eventi del Circuito che è composto da una pista principale (configurabile in tre diversi layout), due palazzine box con terrazze panoramiche su due livelli, un edificio commerciale e didattico dove è presente un centro medico per il primo soccorso, un bar e ’area officina aperta a tutti i frequentatori della pista. Le strutture sono completate dall’edificio “fiera” a supporto delle attività del Kartodromo adibito anche a rimessaggio coperto. Non mancano due ampi paddock completi di colonnine elettriche a disposizione degli ospiti.

La pista principale, con percorrenza in senso antiorario, ha una lunghezza di 3.702 mt. Si presenta come un tracciato completo e molto tecnico con un rettilineo di quasi un km di lunghezza. La parte “guidata” si completa con curvoni veloci ed in appoggio creando un ottimo “mix” per il raggiungimento di alte velocità e per testare al massimo le prestazioni motoristiche, aerodinamiche, di frenata e telaistiche dei veicoli. Le curve sono in totale 13, 6 a destra e 7 a sinistra, di diverse tipologie e raggi di curvatura, ciò permette di offrire al cliente tutte le condizioni di impiego possibili. 

DALLO SCAVO ALL'ASFALTO

Un FLUSSO INTEGRATO

Sul cantiere di revamping del Cremona Circuit, Carba ha fin da subito applicato un’ottica integrata di approccio al cantiere che prevede l’impiego intensivo di macchinari dotati di sistemi 3D per il controllo in tempo reale del progetto.

L’obiettivo non è solo quello di massimizzare la qualità degli interventi, riducendo al minimo errori e conseguenti rilavorazioni, ma è anche quello di rendere il cantiere efficiente in tutte le sue fasi, consentendo a tutti i soggetti interessati di poter accedere in tempo reale ai dat, interagendo con le prescrizioni di progetto e con l’effettivo evolversi delle lavorazioni in cantiere. 

1. I movimenti terra

Già dalla movimentazione terra Carba ha scelto di dotare tutti i mezzi principali di cantiere di sistemi 3D; per l’impostazione del sottofondo è stato infatti utilizzato un dozer Liebherr 726 con sistema Trimble GCS 900 a doppio palo sia 2D (con ricevitori LR411) sia 3D (tecnologia GPS), mentre per la stesa del conglomerato adei piazzali è stato utilizzato un motorgrader New Holland F106.6, retrofittato anche in questo caso con sistema 2D e 3D Trimble GCS900 (usato anche per la finitura del sottofondo della pista).

2. La fresatura della pista

Massima controllo anche per la fresatura sono stati impiegati sistemi 3D, nello specifico i Topcon 3D-MC: in particolare sulla fresa Wirtgen WR 207i, proprio per raggiungere tolleranze poco più che millimetriche, è stato sostituito anche il tamburo standard, montando il tamburo MCS Basic FB2000 HT5 LA6x2 con 672 denti, con interasse di 6 mm tra le file dei denti, in modo da ottenere un’elevatissima uniformità del piano fresato, massimizzando contemporaneamente la produttività della fresa e mimimizzando il materiale da trasportare in discarica.

3. La stesa dell'asfalto

Dopo aver disegnato il corretto piano di fondazione attraverso la fresatura (e realizzato i sottofondi per il tratto di estensione della pista), è stato steso il manto di asfalto, la cui ricetta è stata appositamente messa a punto dallo [Studio Dromo]. Anche nella stesura del manto le tolleranze sono state millimetriche grazie al lavoro delle vibrofinitrici Vogele 1603-3i che montano il  sistema Big MultiPlex Ski della Vogele che garantisce la perfetta planarità in senso longitudinale, anche in assenza di un riferimento plano-altimetrico assoluto.

PROGETTO + CANTIERE

Pista PERFETTA

Il progetto di revamping, realizzato dallo Studio Dromo di Reggio Emilia, ha ridisegnato in sostanza l’intero circuito, ponendo particolare attenzione alla qualità delle mescole bituminose da utilizzare, nonché alla definizione meticolosa delle geometrie del tracciato (con tolleranze al di sotto del centimetro).

Un progetto basato sull’analisi dei dati con software dedicati e delle esperienze degli utenti del circuito, mirato a aumentare sicurezza e usabilità del circuito stesso. 

Un progetto che ha trovato in Carba l’esecutore ideale di un’idea all’avanguardia di fare cantiere, un metodo ove ogni dato e intervento vengono registrati, analizzati e condivisi quasi in tempo reale da tutti i soggetti coinvolti nel cantiere stesso.

La capacità progettuale di [Studio Dromo], unità alla sapienza applicativa di Carba hanno generato come risultato un’elevatissima qualità esecutiva e un’altrettanto importante soddisfazione degli utenti che hanno potuto provare il nuovo circuito.

Il progettista

La progettazione dell’intervento di revampig de Cremona Circuit è stata seguita da Jarno Zaffelli, fondatore e CEO dello Studio Dromo di Reggio Emilia,  specializzato nel design di autodromi con all’attivo numerosi interventi in tutto il mondo.

Intervista a Alessandro Canevarolo, CEO di Cremona Circuit

Un circuito INTERNAZIONALE per appassionati di velocità

Alessandro Canevarolo, segue il Circuito di San Martino del Lago da sempre, fin dalla sua costruzione; ora, nella nuova compagine che ha rilevato il tracciato e ha investito per il suo potenziamento svolge la funzione di  amministratore unico.

Sottolinea che:  “l’intero progetto è stato messo a punto per consentire all’impianto di San Martino del Lago di rientrare a pieno titolo nei circuiti internazionali. Siamo quindi intervenuti per allungare il rettilineo di partenza, approfittando del lavoro di ristrutturazione per inserire due nuove curve sul tracciato, allungandolo di circa 350 metri (si passa da 3.350 a oltre 3700 metri)”.

Abbiamo anche ridisegnato le vie di fuga, in modo da ottemperare a tutti gli standard di sicurezza richiesti e abbiamo deciso di ripavimentare completamente la pista, utilizzando una ricetta di asfalto più adatta alle moderne esigenze di impianti di questo tipo”.

Continua Canevarolo: “Adeguare un circuito a eventi internazionali vuol dire anche lavorare sui servizi accessori alla pista: abbiamo quindi esteso la superficie dei paddock da 9.000 a 30.000 metri quadri, aumentando anche tutte le aree di parcheggio esterne, e con l’occasione abbiamo anche rivisto completamente il circuito dei kart che è stato demolito nella sua totalità e ora, con una lunghezza complessiva di 1234 metri (dai 1000 precedenti), ha tutte le carte in regola anche per ospitare gare del Circuito del Mondiale (secondo le norme FIA).” 

“L’estensione dei servizi di ospitalità è oggi un elemento fondamentale per impianti come il nostro, soprattutto se si vogliono accogliere eventi di primaria importanza; non si tratta solo della qualità della pista (per altro fondamentale), ma anche di tutti quei servizi che contribuiscono a migliorare l’esperienza dei nostri clienti, dai piloti al pubblico”.

“Siamo certi – conclude Canevarolo – che questo investimento porterà ovviamente a una crescita importante del numero di eventi che potremo ospitare e del loro rango, con conseguente estensione del perimetro di fatturato del Cremona Circuit che già oggi dà lavoro direttamente a 23 persone, a cui si aggiungono circa 45 persone che lavorano nell’indotto (fotografi, meccanici, marshall), destinate ad aumentare nel futuro. In un periodo di crisi come quello attuale, riteniamo che potremo rappresentare un importante volano per l’occupazione, anche considerando che eventi come quelli che organizzeremo qui a San Martino del Lago porteranno molto lavoro alla filiera dell’ospitality che ha sofferto moltissimo la crisi della pandemia da Covid-19”. 

Sottolinea Canevarolo: “L’investimento complessivo che la società che detiene l’impianto ha messo in campo supera i cinque milioni di euro ed è quindi immediatamente evidente di come abbiamo posto particolare cura nell’individuare i nostri fornitori che hanno realizzato il cantiere”.

“La scelta di Carba non è stata motivata solamente da una valutazione tecnica del parco macchine a disposizione dell’azienda e dall’analisi della solidità finanziaria della stessa, ma anche dalla capacità del loro personale, (a partire dal titolare Mauro Carminati, di essere sempre disponibile al confronto per trovare soluzioni alle eventuali problematiche che possono verificarsi in cantiere. Abbiamo anche apprezzato la collaborazione che si è instaurata tra il progettista che abbiamo scelto per il revamping, lo Studio Dromo di Reggio Emilia; una collaborazione che ha portato Carba ad utilizzare tecnologie di fresatura e stesa asfalti all’avanguardia che hanno garantito un controllo assoluto della qualità dei risultati e, di conseguenza, della fruibilità del nuovo tracciato”.

Intervista a Mauro Carminati, CEO di Carba

PROGRAMMAZIONE: antidoto contro l'imprevisto

“Il tempo inclemente ha praticamente bloccato il cantiere nei primi mesi (Inverno 2019), consentendo una ripresa continuativa dei lavori a partire da febbraio (complice anche la composizione del terreno e la falda particolarmente superficiale)”.

“Lo stop dei lavori dovuto a un periodo di pioggia del tutto inusuale in questo periodo dell’anno ci ha portati a riprogrammare in accordo con la Committenza il termine di consegna dei lavori. Tuttavia, proprio per garantire al massimo i nostri committenti, con i quali abbiamo sviluppato un rapporto particolarmente costruttivo, abbiamo messo in campo un numero significativo di macchine, aumentando anche le squadre al lavoro in cantiere. In questo modo abbiamo recuperato in gran parte il ritardo dovuto al maltempo”. 

Continua Carminati: “Le piogge e le nevicate non consentono, infatti, di garantire la qualità richiesta dalla progettazione che, soprattutto sulle fresature, ha tolleranze inferiori al centimetro; con terreno non in perfette condizioni, pur adottando tutte le più moderne tecnologie, non è possibile garantire un lavoro del livello qualitativo richiesto. Ed è per questo che abbiamo preferito investire molte più risorse nel cantiere durante le fasi di tempo stabile, a tutela dei nostri clienti”.

“In poco meno di tre mesi abbiamo fresato l’intero circuito, realizzato gli stabilizzati e i movimenti terra (oltre 100.000 metri cubi) per i tracciati in estensione e pavimentato 50.000 metri quadri di pista con ricette di asfalto disegnate appositamente per l’occasione”.

Conclude Carminati: “Inoltre, contemporaneamente abbiamo realizzato 30.000 metri quadri di manto bituminoso al servizio dei nuovi paddock e, per finire, rifatto completamente la pista del kartodromo che supera i 1.200 metri di lunghezza. Ovviamente ci siamo occupati di tutti i cordoli della pista e di ogni opera di urbanizzazione al contorno, compresi tutti i sottoservizi sull’intera area di intervento”.

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