ASFALTO ad alta velocità

A PROVA DI MONOPOSTO

Carba ha realizzato il rifacimento del manto bituminoso della variante al termine del rettilineo dei box della pista dell’Autodromo di Monza. Massima qualità esecutiva e controllo delle mescole i fattori chiave.

#INOSTRICLIENTI

Chi è SIAS

Sulla pista di Monza, dal 1922 a oggi, sono state scritte pagine fondamentali della storia dell’automobilismo e del motociclismo internazionale. L’Autodromo, conosciuto in tutto il mondo come Tempio della Velocità, è stato e continua a essere il luogo dove piloti, vetture e competizioni entrano in una leggenda che vive da quasi 100 anni.

Dalla data della sua costruzione, il Monza Eni Circuit è sempre stato gestito dalla SIAS,  S.p.A. (Società Incremento Automobilismo e Sport), società federata all’Automobile Club d’Italia. Il Circuito si trova nel parco di Monza che è di proprietà dei comuni di Monza e Milano.

La fondazione della SIAS avvenne con larga partecipazione di Enti, banche, industrie e sportivi e gli Azionisti sono l’Automobile Club Milano (70%) e la sua Immobiliare (30%).

#TECNOLOGIA #INVESTIMENTI #AMBIENTE

Via il vecchio MANTO...

L’asfalto qui è più asfalto che in qualsiasi altro posto al mondo; il manto bituminoso dell’Autodromo di Monza (oggi Monza Eni Circuit) è, infatti, fra i più fotografati e filmati a livello internazionale. Non  solo, ma proprio su questo asfalto sfrecciano le auto da Formula 1 impegnate nel Gran Premio di Italia, tappa prestigiosa del circuito iridato che laurea il campione del mondo in questa classe.

Nessuno sconto quindi è possibile, quando si lavori sulla pista, in fatto di qualità, formulati e posa; solo imprese estremamente selezionate sono ammesse dalla Direzione Tecnica del Circuto e autorizzate a intervenire sul “prezioso” asfalto. Carba è intervenuta a fine luglio 2019 per rinnovare un tratto di circuito in cui l’asfalto, in vista degli eventi di settembre (tra cui, da 6 al 9 settembre, il Gran Premio Heineken d’Italia), doveva essere riqualificato.

Non un centimetro in più

Fondamentale, per l’intera riuscita dell’intervento di riasfaltatura, la corretta esecuzione della fresatura; un intervento senza discontinuità, con rimozione omogenea dello strato di asfalto da sostituire, era necessario sia per la successiva stesura del manto sia per garantire la Direzione Tecnica dell’Autodromo,nella persona del Direttore Lavori Agostino Maninetti e del suo responsabile di  cantiere Umberto Andreoletti, sul rispetto degli spessori di fresatura previsti dal progetto (messo a punto dalla MCI Engineering srl di Milano).

Spessori che variavano in relazione alle geometrie della pista e allo stato dell’asfalto, passando da un minimo di 5 centimetri (nella zona iniziale sul finire del rettilineo) per arrivare a 10 cm (nella variante, dove il carico e la conseguente usura dell’asfalto, dovuto alla frenata delle auto, sono maggiori). Anche in questo caso le tolleranze richieste da progetto erano minime, quasi millimetriche; per questo Carba ha messo al lavoro una fresa di ultima generazione Wirtgen, la W207 Fi, macchina da 2.200 mm di larghezza di fresatura, spinta da un motore Stage IV Final, in regola con le più recenti normative antinquinamento: il tema del rispetto dell’ambiente è primario per Carba.

ASFALTO IN PISTA

Tra storia e TECNOLOGIA

L’intervento sulla pista di Monza ha notevoli complessità; il formulato dell’asfalto è stato messo a punto da Carba (in accordo con la Committenza) non solo per rispettare le altissime specifiche qualitative della Commessa (molto impegnative in fatto di requisiti tecnici e prestazionali), ma anche per riprendere fedelmente le caratteristiche della finitura superficiale del manto bituminoso originale della pista (le cui specifiche sono appositamente tutelate dalla competente Sovrintendenza).

Il tutto con tempi di realizzazione della commessa ineludibili; tra fresatura, stesura del binder, del tappetino e rifacimento cordoli, solo tre giorni. Tre giorni per 3.800 metri quadri di pista, da eseguirsi con tolleranze e planarità estreme (al di sotto del millimetro).

Non solo: il formulato dello strato di usura (uno Splitmastic da 5 cm modificato) dovrà anche garantire un grip elevato alle monoposto che, proprio nella zona oggetto di rifacimento dell’asfalto, decelerano drasticamente al termine del rettilineo.

Per rispettare tempi e requisiti di prova, Carba ha eseguito (avvalendosi della società specializzata Poliedro, sotto la guida di Claus Dolci) uno studio preliminare sui formulati da impiegare; formulati che, prima dell’avvio del cantiere, sono stati testati in un campo prove appositamente allestito. Il tutto per garantire alla Committenza (in particolare alla Direzione Tecnica) la totale tranquillità dal punto di vista qualitativo.

Intervista a Claus Dolci, Amministratore delegato Poliedro

RICERCA è sinonimo di qualità

L’asfalto qui è più asfalto che in qualsiasi altro posto al mondo; il manto bituminoso dell’Autodromo di Monza (oggi Monza Eni Circuit) è, infatti, fra i più fotografati e filmati a livello internazionale. Non  solo, ma proprio su questo asfalto sfrecciano le auto da Formula 1 impegnate nel Gran Premio di Italia, tappa prestigiosa del circuito iridato che laurea il campione del mondo in questa classe.

Nessuno sconto quindi è possibile, quando si lavori sulla pista, in fatto di qualità, formulati e posa; solo imprese estremamente selezionate sono ammesse dalla Direzione Tecnica del Circuto e autorizzate a intervenire sul “prezioso” asfalto. Carba è intervenuta a fine luglio 2019 per rinnovare un tratto di circuito in cui l’asfalto, in vista degli eventi di settembre (tra cui, da 6 al 9 settembre, il Gran Premio Heineken d’Italia), doveva essere riqualificato.

“Nel 2015 abbiamo ricevuto l’Autorizzazione Ministeriale per le prove sui calcestruzzi e sui laterizi”.

“Abbiamo oggi un organico di 14 persone, supportate da tre laboratori mobili attrezzati e seguiamo clienti in tutta Italia. Il nostro laboratorio della sede di Castenedolo ha poi a disposizione una gamma completa e aggiornatissima di macchinari per la realizzazione di ogni tipo di prove statiche o dinamiche sui materiali. Abbiamo anche un ramo d’azienda attivissimo nel campo della ricerca: numerose società che vogliono proporre al mercato nuovi materiali ci delegano una parte della ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti: un campo questo estremamente stimolante che ci permette di andare molto in profondità nel processo di ricerca”.

“Sempre da punto di vista della ricerca collaboriamo con numerose Università (prime fra tutte quella di Pisa e quella di Parma). Da due anni infine ci occupiamo anche di controllo e collaudo di opere d’arte come ponti e viadotti”.

“Per noi investire in attrezzature è un tratto fondante dell’azienda, continuiamo con convinzione ad aggiornarci perché siamo davvero convinti che questa sia la strada maestra per crescere e per garantire ai nostri clienti una sempre maggiore qualità e la massima affidabilità possibile quando ci scelgono come consulenti”. 

Continua Dolci: “Siamo estremamente interessati alla collaborazione con le imprese per migliorare i prodotti. Con Carba, per la commessa dell’Autodromo di Monza, è stata questa la dinamica che si è instaurata: Mauro Carminati ci ha interpellati con la precisa volontà di garantire la massima qualità alla Direzione Tecnica dell’Autodromo”.

“La direzione aveva chiesto un campo prove per testare tecniche, mescole e materiali; con Carba abbiamo deciso di andare ancora oltre e abbiamo allestito un pre campo prove (a spese di Carba) dove abbiamo testato i mix design che abbiamo messo a punto a partire dalle materie prime.  La richiesta che arrivava, per conto dell’Autodromo, dal Politecnico di Milano era estremamente precisa: prestazioni che in laboratorio normalmente non sono determinabili, ma che siamo riusciti a centrare (e a verificare poi in campo prova) letteralmente sperimentando una procedura innovativa (utilizzando un roller compactor per testare l’altezza in sabbia sulle lastre):  la tessitura superficiale del conglomerato doveva rispettare quella media della pista (l’altezza in sabbia doveva essere tra 0,8 e 1 mm)”.

“Una volta stesi i materiali nel pre campo prova abbiamo condotto tutte le verifiche sperimentali del caso e abbiamo apportato alcune migliorie sul mix design di partenza; in questo modo siamo arrivati al campo prove ‘ufficiale’ con un prodotto già verificato e, anche in questo caso, abbiamo centrato le richieste della Committenza sia dal punto di vista delle miscele sia da quello della stesa e compattazione in opera”. 

“Abbiamo assistito Carba con il nostro laboratorio mobile presente direttamente sul cantiere (verifica sul posto di temperature e miscela) dove l’azienda di Mauro Carminati, devo essere sincero, ha lavorato davvero molto bene per quel che riguarda la stesa e tutte le lavorazioni di cantiere, concordando con la Direzione Tecnica nuove procedure di stesa (dimostrandole fattivamente), più efficienti rispetto a quelle utilizzate fino ad allora dall’Autodromo”.

“Naturalmente abbiamo eseguito anche tutti i collaudi e le verifiche post stesa del conglomerato in opera (in stretta collaborazione con gli esperti del Politecnico di Milano); controlli e verifiche superati con successo. Un lavoro complesso, eseguito con qualità e frutto della collaborazione e dell’integrazione di filiera, l’unico modo, a mio avviso, oggi per competere con successo nel difficilissimo mondo delle pavimentazioni bituminose”. 

PREPARATI, INNOVATIVI E DINAMICI

INVESTIRE per la qualità

La Commessa dell’Autodromo è un punto di orgoglio per [CARBA], come conferma il nostro amministratore delegato, [Mauro Carminati]: “Per [CARBA] poter lavorare al rifacimento del manto bituminoso di un tratto dell’[Autodromo di Monza] è un risultato importantissimo; significa veder riconosciuti anni di lavoro, sempre svolti all’insegna della qualità e del rispetto dei clienti”.

Continua Carminati: “Proprio per questo abbiamo voluto portare a Monza solo macchine di altissima gamma, moderne e tecnologicamente all’avanguardia, come la fresa Wirtgen. E’ la migliore dimostrazione per i nostri clienti, in questo caso la Direzione Tecnica dell’Autodromo di Monza, che la loro fiducia è ben riposta”.

“Non solo: abbiamo voluto dare segnali chiari sulla nostra filosofia imprenditoriale; i test di laboratorio e sul campo sono un’ulteriore conferma che, come [CARBA], cerchiamo di non lasciare nulla al caso. Il cantiere è, ovviamente, fondamentale, ma anche la preparazione preliminare è, per noi, altrettanto importante”.

“Solo così è possibile garantire un servizio chiavi in mano, di alta qualità e senza sorprese, che è ormai un tratto distintivo di [CARBA], garantito a tutti i clienti (pubblici e privati) che hanno deciso di affidarci i propri cantieri o ci sceglieranno in futuro”.

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